Recensione

"Parole di seta"

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UNA FAVOLA LUCANA

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(di Maria Pina Ciancio)

Un diavoletto buono finisce nel presepe, mentre un angioletto discolo imperversa all’inferno. Un fantastico racconto lucano è il libro consigliato per queste festività natalizie. Il diavolo nel presepe di Gina Labriola è una favola attraversata da una divertente ironia, una visione singolare del Natale raccontata a grandi e piccini. Ma la prosa di Gina non ha bisogno di presentazioni. E' da leggere. E' un richiamo al mondo della fantasia, a quei racconti  veleggianti fra veglia e sogno nelle zone più remote dell'immaginario. Vigorosa e poetica al tempo stesso. Dal nostro passato recupera miti, leggende, simboli "folletti, diavoli, diavolesse, streghe, briganti", contaminati a quelli del presente "ricchi emiri,   petrolieri, multinazionali, striscioni pubblicitari" per riproporre l'ironica parafrasi della vita racchiusa nell'irriducibile "dualismo" degli opposti: il bene e il male, il bello e il brutto, l’essere e l’apparire. Ciò che incanta nell’angelo/diavolo e nel diavolo/angelo è la tendenza a situare il possibile al centro stesso di ciò che agli adulti "organizzatori" sembra impossibile. <<Che roba è questa? Un diavolo nel presepe? Un angelo all’inferno?>> gridò qualcuno <<e rimise tutto a posto o credette di aver messo tutto a posto: Albus fu riconsegnato a Rosarosae, all’angiolessa sua madre e costretto a cantar litanie, e Focus, riportato, ammanettato e imbavagliato, a mamma Rubecchia…>>. Tematica forte e avvincente del libro, che ha meritato la vincita al Concorso "Storia di Natale 1999" e la pubblicazione da parte della Casa Editrice Interlinea di Novara. Non c’è nel racconto possibilità di invertire l’ordine e la sistematicità delle cose, neppure attraverso la finzione letteraria. E così il racconto diventa sottile critica ad una società disattenta, sprecona, formale, rituale, dove anche gli avvenimenti più "crudeli" si addolciscono di una serpeggiante ironia <<…chi pianse di più quella notte fu il bambino nella mangiatoia per il gran pasticcio di chi ha spaccato il mondo in due come una mela, senza vedere dove scorre sangue da un mondo spaccato>>. E mentre tutti sono occupati nei festeggiamenti natalizi, il bambinello tutto rosa nella paglia conclude: <<Insegnare dove sono davvero bene e male? Sono tutti occupati in questa bella festa! E per non essere seccati, in questa gran baldoria, va a finire che mi mettono in croce anche quest’anno>>. Una favola quella di Gina Labriola dai tanti messaggi espliciti ed impliciti, dalle emozioni e sensazioni immediate, da leggere e gustare tutta d’un fiato e …magari da regalare per il prossimo Natale!

in "Cultura e società", da "IL DUE MARi", Periodico di Cultura Informazione e Politica, dicembre 2000, p.8

 

 

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