Istanti d'amori ibernati
Sulla cima di un
vulcano spento, sulle rive di un lago gelato formatosi nel cratere, si trova Stalattiti-City.
Grattacieli di ghiaccio. Le pareti sono grandi lastre trasparenti su cui proiettano le
ombre. In una di queste costruzioni, a destra, sul davanti, si trova la Stanza dei
Bottoni, che è l'ufficio di Crio e di Brina. Pareti di vetro. A sinistra, ad un
livelo più basso, quasi a contato col pubblico, ai piedi delle mura di ghiaccio, il
Bar, che funziona da anticamera di Stalattiti-City, organizzato da Attimo. l bar
è di stile anni '20, colori sfumati, lampade di seta, luci discrete. Vi possono prendere
posto alcuni spettatori. In un angolo il guardaroba dove Copito ammucchia i vestiti dei
clienti ibernati.
Prologo
-In sala, tra il pubblico: Attimo (aiutante di Crio che gestisce per conto suo il
bar), Neviuska (cameriera al bar di Attimo)
-In scena: Copito de Nieve (scimpanzè albino, guardarobiere),
Ildegarde (una bambola di gomma gonfiabile comprata a Pigalle)
***
Attimo è mobilissimo. Si
muove e parla rapidamente. Quando compare si sente "ndin!", come il rintocco di
un orologio a pendolo. Passa tra la gente, vestito da gelataio, porta appesa al collo una
cassetta su cui appare la scritta "Gelati Attimo".
Neviuska si trova
dall'altro lato della sala, alta, magra, con capelli lisci, lunghi. Molto elegante, con
colbacco e un velo col quale cerca sempre di nascondersi la faccia, passa anche lei
vendendo gelati.
Copito, reggendo
amorevolmente Ildegarde con un braccio, attraversa la scena trasportando pellicce,
cappotti, cappelli, lasciati in guardaroba dai clienti ibernati.
ATTIMO (tra
il pubblico) Gelati! Gelati! (li vende davvero agli spettatori) Gelati!
Ricetta di un Attimo! Leccate la freschezza di un attimo! Un souvenir di Stalattiti-City!
L'ultima caramella del papa ibernato!
NEVIUSKA (è
a disagio, ha l'aria impacciata, come chi si trovi fuori posto, come se non fosse abituata
a questo tipo di lavoro, sempre guardandosi intorno come se avesse paura di farsi
riconoscere) Gelati!
ATTIMO Le
ultime scoperte di stalattiti-City! (a qualcuno del pubblico) Fa bene signora a
coprirsi, qui fa freddo! Tenga il cappotto!
NEVIUSKA
(sempre con aria distaccata, guardandosi intorno sospettosamente, col timore che qualcuno
la riconosca) Gelati, signore?
ATTIMO
Geloni, Gelati! Glaces! Glaçon! Ice cream! Ghiaccioli! E' finita la provvista (si
rivolge a Copito) Copito! Un'altra scatola! (Copito si sporge dalla scena e tende
ad attimo un cappello).
ATTIMO
Copito! Ti ho detto un'altra scatola! Altri gelati! Altre caramelle! (Copito porge ad
Attimo una scarpa). Sei diventato scemo, Copito? Ho detto gelati Ge-la-ti! (Copito
premuroso, porge ad Attimo la scatola di gelati, prima però tenta di offrirne ad
Ildegarde)
Finita la vendita, Attimo
sale, seguito da Neviuska, verso la scena, e sparisce dietro le quinte
(brano tratto dal
Prologo della Commedia, p.11)
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A Stalattiti-City, una città
di ghiaccio, due scienziati sono in competizione: il giovane Crio propone di fermare il
tempo (ibernazione), per lasciar passare i brutti momenti e sfuggire al dolore, e il
vecchio Pirex propone invece di bruciare le tappe e correre più rapidamente verso il
futuro, alla ricerca di un tempo migliore. Tra i due, Attimo, il servo tuttofare, coglie i
vantaggi e i valori del presente, appoggiato nelle sue idee da Omàr Khaiàm, che è uno
dei clienti del bar, organizzato nell' anticamera del laboratorio. Tra i clienti di
Attimo c'è anche chi trova conforto nel passato (Marcel Proust), chi sfugge
all'ibernazione della gloria (Neviuska-Greta Garbo), o chi mescola presente, passato e
futuro in una specie di dolce follia (Napoleone).
Dopo una sfilata di personaggi che intecciano le loro storie a quelle degli
scienziati e dei loro assistenti, Crio si accorge che la scienza è impotente a lottare
contro la morte ed il dolore, e fugge inseguendo un'improvvisa passione d'amore,
abbandonando Stalattiti-City. Brina, la segretaria innamorata di Crio, vuole ibernarsi da
sola, ma, non essendoci più nessuno nella stanza dei bottoni, Stalattity-City si
scioglie. Per tutti i pazienti ibernati, riprende la vita con le passioni che si volevano
addormentare, ma riprende anche il gioco della fantasia, dell'amore e della speranza (la
nonna col bambino). Solo la segretaria Brina, trasformata in una bianca stele di marmo,
resterà a ricordare il luogo dove era Stalattiti-City, e il suo immutato amore per Crio
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