Gina Labriola ha al suo attivo una lunga e paziente opera di traduttrice, ma la traduzione pių importante č quella che compie trasportando sulla seta i cromatismi della sua poesia. Non importa se <<il vento batte il tamburo della solitudine>>, se <<ha steso i suoi sogni bagnati sulla corda del desiderio>>, se sono strappate <<le ali delle farfalle dei sogni di sua madre adolescente>>: il poeta ricostruisce con parole e colori, comunica la speranza, in quei veli cangianti e mobili come le stagioni, oppure ferme come il ricordo, veli che si possono guardare, o toccare, o portare sul corpo come una carezza...  (Paolo Zauli)