"Parole di seta" |
Biografia |
La prosa di Gina Labriola non ha bisogno di
presentazioni. E' da leggere. E' un richiamo al mondo della fantasia, a quei ricordi
veleggianti fra veglia e sogno nelle zone più remote dell'immaginario. Vigorosa e poetica
al tempo stesso. Recupera miti, leggende e simboli del passato "folletti,
diavoli, diavolesse, streghe, briganti", che contaminati a quelli del presente
"ricchi emiri, petrolieri, multinazionali, striscioni pubblicitari"
ripropone al mondo dei grandi e dei più piccini l'ironica parafrasi della vita, racchiusa
nell'irriducibile "dualismo" degli opposti. (La
Recensione)
Il diavolo nel presepe(...) <<Scoprì che alcuni alberi sotto la neve avevano ancora foglie verdi, e il verde era un colore molto bello, che non aveva mai visto; il cielo era nero come il fondo dell'inferno, ma non nero di fumo, anzi l'aria era limpida e trasparente, attraversata dalla luce di focherelli freddi e senza fumo che guardavano come occhi buoni. Anche in terra qua e là, luccicavano lumini che sembravano ammiccare festosamente. Poi, a un tratto, gli parve di sentire una specie di miagolio. Man mano che il miagolio si avvicinava, si accorse che non erano tutti gatti , ma una fila di strani diavolini tutti bianchi, senza coda, ma con le ali, con un lungo camicione e una stella d'oro sulla fronte, dove lui aveva due piccole corna. "Chi saranno mai?", si domandò>> (...) (brano tratto da Il diavolo nel presepe, p.8)
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