Bambina iraniana al telaio
In unoasi nel cuore del deserto si trova
Isfahān, la cittā azzurra, che era, una volta, la capitale del regno. "Metā del
mondo", č chiamata per la sua bellezza. Cupole azzurre e doro imitano il
cielo, i palazzi sono merletti di pietra, tra i quali fioriscono rose di smalto, che fanno
a gara con le rose vere fiorite nei giardini. Cč un palazzo detto "Sette
paradisi" Nessuno sa dire se esiste davvero, o se č solo sognato o inventato: gli
abitanti di Isfahān hanno fama di essere artisti, e con gli artisti, non si sa mai dove
finisce la veritā e dove comincia limmaginazione.
Attraversa la cittā azzurra un fiume, lo
Zaienderųd, il " fiume della vita ", su cui si tende un ponte dalle
cento arcate. Nei giorni di festa, destate, sotto ogni arcata cč gente che
prende il fresco, seduta intorno a un samovār, e guarda lacqua che scorre
riflettendo le cupole azzurre e doro.
In nessun lago si getta il fiume, in nessun mare:
attraversa la cittā, la arricchisce delle sue acque: fioriscono i suoi giardini, sgorgano
le sue fontane, e poi il " fiume della vita " sparisce, ingoiato dalla
sabbia del deserto.